Occupazione/Presenza militare: Il mito Zarqawi | |||
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di JOHN ANDREW MANISCO
(Il Manifesto del 06/10/2004) Il sadico terrorista giordano Abu Musab al-Zarqawi «è più una leggenda che un uomo vero». Così viene definito il secondo più ricercato terrorista dopo Osama bin Laden da un anonimo agente dei servizi militari americani al quotidiano inglese The Telegraph. Nell'articolo pubblicato il 2 ottobre a firma di Adrian Blomfield un numero non precisato di agenti americani a Baghdad rivelano come la pratica di pagare per informazioni abbia avuto il risultato di sovrastimare il ruolo di Zarqawi nella resistenza contro l'occupazione Usa del paese. «Pagavamo fino a 10.000 dollari alla volta a opportunisti, criminali e individui che ci passavano fantasie e supposizioni su Zarqawi come se fossero certezze di ferro», rivela un agente, «descrivendolo come il perno di quasi ogni attacco in Iraq». «Negli Stati uniti questa roba veniva ricevuta con gratitudine e formava la base di decisioni sulla tattica da adottare. Avevamo bisogno di un personaggio malvagio, qualcuno identificabile al pubblico e ora l'abbiamo». Da giugno gli americani non pagano più informatori, da allora le informazioni dovrebbero essere più affidabili e Blomfield cita a proposito un altro agente: «L'impressione preponderante dall'informazione che riceviamo adesso è che il numero di combattenti stranieri non superano varie centinaia, forse non sono più di duecento». «A un certo punto, e forse anche adesso - continua l'agente - (Zarqawi) era certamente dietro ad alcuni dei sequestri. Ma se c'è un leader dell'insurrezione, questo è un iracheno». Il 4 ottobre il quotidiano di New York, Newsday, pubblica un articolo del suo corrispondente dal Medioriente Mohammad Bazzi che riporta le analisi di un'agenzia di spionaggio di un paese arabo la cui conclusione è che Zarqawi non ha la capacità organizzativa in Iraq per portare a termine tutti gli attentati attribuitigli dagli americani. Secondo i due rapporti dell'intelligence del paese arabo Zarqawi controllerebbe non più di cento militanti anche se ha legami con il gruppo fondamentalista islamico Ansar Al-Islam che prima della guerra aveva una base nell'area curda del nord dell'Iraq. E mentre gli americani continuano a bombardare i centri della resistenza a Samarra e Fallujah, dichiarando che stanno colpendo le basi di Zarqawi, il terrorista, sempre secondo i rapporti del paese arabo, sarebbe nascosto nella città di Mosul nel nord. L'articolo cita Diaa Rashwan, un esperto di militanti islamici al Centro studi strategici e politici Al-Ahram del Cairo: «Gli americani hanno sovrastimato Zarqawi per ragioni politiche. E' più facile dare la colpa ad un uomo che dover confrontare una insurrezione che include nazionalisti iracheni, ex baathisti e islamici». |
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