Elezioni parlamentari in Grecia del dicembre 1915

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Elezioni parlamentari in Grecia del dicembre 1915
Stato Bandiera della Grecia Grecia
Data
19 dicembre
Assemblea Parlamento ellenico
Skouloudis.jpg
Aspiotis κζ George Theotokis.jpg
Dimitrios G. Rallis thumb.JPG
Leader
Liste
Nazionalisti
Sostenitori di Theotokis
Sostenitori di Rallis
Seggi
256 / 335
21 / 335
18 / 335
Primo ministro
Stephanos Skouloudis

Le elezioni parlamentari in Grecia del dicembre 1915 si tennero il 19 dicembre [6 dicembre 1915 del calendario giuliano].[1] Le elezioni furono boicottate da Eleftherios Venizelos e dal suo partito, il Partito dei Liberali, in quanto incostituzionali, a seguito di uno scontro con il re Costantino I sulla partecipazione del paese alla prima guerra mondiale. Venizelos considerava la Grecia uno stretto e fedele alleato del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e della Terza Repubblica francese, mentre Costantino I, che era affiliato al Casato di Hohenzollern (la famiglia reale tedesca), favoriva la neutralità.

Anche se il corpo elettorale sostenne Venizelos, Costantino insistette sulla sua posizione e non esitò a confrontarsi con il governo democraticamente eletto. Venizelos si dimise e si ritirò temporaneamente dalla ribalta politica, portando la crisi al suo punto peggiore.

Alle elezioni parteciparono solo i partiti di destra. In pochi mesi la crisi sarebbe diventata quasi una guerra civile (nell'evento noto come "Scisma Nazionale") tra i sostenitori di Venizelos, che crearono un proprio governo a Salonicco, e il governo ufficiale di Atene che nel mentre restò sotto il controllo di Costantino.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Partito Voti % Seggi
Nazionalisti 256
Sostenitori di Georgios Theotokis 21
Sostenitori di Dimitrios Rallis 18
Sostenitori di Dimitrakopoulos 5
Sostenitori di Ion Dragoumis 5
Indipendenti dell'Epiro settentrionale 19
Indipendenti 11
Totale 334 945 335
Fonte: Nohlen & Stöver

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dieter Nohlen & Philip Stöver (2010), Elections in Europe: A data handbook, p. 829. ISBN 978-3-8329-5609-7