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Chi è Diabolik

Quando la RAI mi affidò la regia dello sceneggiato radiofonico, decisi di affrontare uno studio dettagliato sul personaggio. Già conoscevo Diabolik, ma erano circa vent'anni che lo avevo perso di vista, tanto più che volevo tentare di renderlo ancora più vivo di quanto non fosse mai stato su carta. Quello che segue è il "distillato" del mio studio preliminare sul personaggio, durato quasi tre mesi. Molte sono le considerazioni originali che troverete, rispetto ai fiumi d'inchiostro già spesi in questi quarant'anni per il "Re del Terrore".
 
 

ASCENDENZE

L’ASPETTO FISICO E LA VITA DI COPPIA

MOTIVAZIONI E OSSESSIONI

DIABOLIK E I SERIAL KILLER

DIABOLIK e 007 : IL PIRATA E IL CORSARO

ASCENDENZE

Qualcuno dice che se il Diavolo avesse un segno zodiacale, quello sarebbe lo Scorpione.
Il primo fumetto di DK nasce il 1 Novembre 1962, il che lo pone proprio sotto il segno dello Scorpione, di cui mantiene molte caratteristiche astrali.
Notturno, solitario e maledetto, come i demoni e i vampiri, Diabolik, vestito di nero come la notte in cui si aggira, ha sempre colpito l’immaginario collettivo.
Per molti aspetti DK è anche un uomo di spettacolo : è attore, mago, mimo e imitatore. Ha le maschere dell’attore, usa i trucchi del mago, la tuta del mimo, la voce dell’imitatore. Cambia voci e movenze, trasforma la sua identità e risulta credibile, ha gli occhi magnetici e ipnotici di un mago, ed è un istrione perché predilige le imprese più spettacolari.
È cresciuto orfano come molti attori famosi, e come loro ama essere celebrato dai media.
Persino i suoi lineamenti furono ispirati a quelli di un attore (Robert Taylor), ma una serie di influenze DK le subì anche da altri personaggi dei fumetti e della letteratura : 
usa i travestimenti di Fantomas, le fughe di Rocambole, l’eleganza di Arsenio Lupin, il costume di Phantom (l’Uomo Mascherato), non ha un nome e non mai conosciuto i suoi genitori, come Simon Templar (il Santo), è cresciuto su un'isola, libero come Tarzan, è notturno e sanguinario come Dracula, e si avvale della tecnologia come Batman (archetipo di Vampiro buono).
Peraltro Phantom (1936), col suo teschio, influenzò probabilmente anche Kriminal (princilpale antagonista di Diabolik in edicola).
La figura di DK ricorda da vicino quella dei ninja giapponesi, che si muovono furtivi, di notte, vestiti di nero, con solo gli occhi scoperti. Come i ninja, DK è imprevedibile ed è una perfetta macchina per uccidere; usa solo armi da taglio e altre strane tecnologie, disdegnando le volgari armi da fuoco. Coi quegli occhi inclinati da gatto, DK potrebbe ricordare proprio un orientale.
Altre influenze DK le ha ricevute dal film di Hitchcock "Caccia al ladro", ambientato in Costa Azzurra, con il Gatto (Cary Grant) e Grace Kelly, la quale inizialmente avrebbe dovuto prestare, non a caso, il volto a Eva Kant.
Ulteriori influenze le ebbe, in seguito, dai successi del suo coetaneo 007.
 
 

L’ASPETTO FISICO E LA VITA DI COPPIA

DK ha occhi da felino e vestito da pantera, di cui conserva fascino, astuzia, eleganza e sensualità. La sua stessa macchina è un "giaguaro nero". Il suo pugnale è, insieme, zanna di pantera e simbolo fallico.
Se avesse occhi scuri, sarebbero più profondi (per semplici ragioni cromatiche), ma DK compensa con l’espressione intensa delle sopraciglia, così il colore chiaro dei suoi occhi lo rende soltanto più spietato e selvatico, non meno intenso.
Il suo fisico è asciutto, atletico ma non "gonfiato" da culturista, DK dev’essere agile, insinuarsi più che sollevare pesi; e poi un fisico ingombrante renderebbe più difficile il sostituirsi ad altre persone.
Eva è forte e decisa, ma anche molto femminile e sensuale. Si veste in modo sobrio ed essenziale. Qualcuno dice che se avesse uno stilista, quello sarebbe Armani.
Il suo fisico non è da pin-up, la sua femminilità è discreta, questo la rende più simpatica a un pubblico femminile che non la sente come una rivale ma come un’amica. D’altro canto un fisico asciutto e un seno a "coppa di champagne" meglio si sposano con l’agilità richiesta dal suo tipo di vita.
Se DK è una pantera, Eva è una gatta.
Entrambi per i loro capelli usano da sempre acconciature semplici per ragioni puramente pratiche. Da una parte sono comode per indossare le maschere, dall’altra, Eva, se può concedersi di andare a teatro, o può vivere altri momenti di una moderata vita sociale, indossando semplicemente una maschera, non può certo concedersi lunghe sedute dal parrucchiere per i suoi veri capelli, di qui la scelta tanto sobria quanto obbligata dello chignon.
I due sono soli, come Adamo ed Eva... e come Eva si alleò col serpente, così Eva Kant si allea con Diabolik, rinunciando al paradiso in cui viveva, per entrare nell’affannoso mondo della clandestinità.
Eva e Diabolik, due contro il mondo, trovano la forza di continuare l’uno nell’esistenza dell’altro. Questo li rende irresistibilmente romantici.
I due sono visti dal pubblico italiano come ultimo esempio di coppia inseparabile, (ultimo baluardo del romanticismo dopo che si sono lasciati anche Al Bano e Romina).
Di tanto in tanto DK entra in crisi con se stesso e con Eva, ma poi si riprende più saldo di prima.
Ormai il rapporto di coppia con Eva è indissolubile anche per necessità : hanno troppi vincoli in comune. Uno senza l’altra sarebbe perduto, questa è la base della lealtà e fiducia reciproca incondizionata.
Li riconduce ad un rapporto simile a quello che si creava nelle coppie prima della legge sul divorzio, quando le donne dipendevano in tutto e per tutto dall’uomo, non potevano distaccarsene e per questo sopportavano ogni cosa. Allo stesso modo loro dipendono l’uno dall’altra e per questo riescono a superare ogni crisi di coppia : ognuno dei due è per l’altro sia marito che moglie, in questo senso il rapporto tra loro è paritetico.
Il fatto che Eva non possa chiamarlo per nome, ma solo "caro", "amore", o "tesoro", aumenta ancora il clima di intimità tra i due.
Non vogliono figli perché non potrebbero garantire loro un futuro, e poi non hanno stima del mondo in cui li metterebbero alla luce.
La vita di una coppia non sposata, senza figli, era considerata trasgressiva per gli anni ’60, oggi invece si avvicina sempre più ai gusti eternamente adolescenti delle generazioni attuali. In qualche modo i due hanno precorso i tempi.
Il senso di affidabilità e sicurezza che comunica DK si esprime anche in altre scelte :
Batman ha aggiornato la sua Batmobile, 007 ha cambiato l’Aston Martin, DK è rimasto invece sempre fedele alla sua Jaguar "E".
Una ulteriore riflessione merita la macchina : come per il pugnale, molti psicanalisti assimilano anche l’automobile ai simboli fallici, e allora, quale migliore immagine di quella della Jaguar, dalla linea così stretta, lunga e affusolata, che rientra di notte al suo rifugio...?
 
 

MOTIVAZIONI E OSSESSIONI

DK è un raffinato collezionista, disposto a tutto pur di incrementare i suoi averi.
I suoi furti sono raffinati, ruba gioielli preziosi e opere d’arte inestimabili ; quando ruba vile denaro, lo fa per finanziare altri furti.
«Che spreco : tutta questa roba non la vede nessuno !» Notava qualcuno.
«Molta gente compra capolavori per poterli esibire, io invece li colleziono per me !»
Questo rispondeva Diabolik che, si sa, è piuttosto tirchio. Questa sua ansia di accumulare ricchezze deriva forse dal senso di potere e sicurezza che gli averi danno, per lui che non ha mai avuto il calore di una famiglia. Un po’ come avviene per i vecchi che diventano avari perché temono di essere abbandonati dai familiari e vedono nel loro interesse per l’eredità un modo di mantenerli legati.
Nell’ambiente in cui è cresciuto, DK non ha mai avuto grandi esempi morali, né ha maturato, (per le cose che ha visto) una grande stima verso il genere umano.
Non avendo mai avuto un nome e una sua vera identità, forse DK si è appassionato all’invenzione delle maschere, anche perché gli consentono di assumere l’identità di altri. Come avveniva per i replicanti di Blade Runner che si appropriavano di foto di altri, non avendo avuto una infanzia loro.
DK è un anarchico, non ha alcuna stima della società, se fosse nato oggi diventerebbe un hacker, anzi un cracker inafferrabile.
Però ha rispetto per Ginko e sotto molti aspetti lo considera migliore di lui.
Negli anni ’70, il mondo era diviso in due blocchi e andava di moda etichettare tutto, naturalmente nacque la disputa se Diabolik fosse di destra o di sinistra. Nella società di Clerville, conservatrice e divisa in caste, precisa e idealizzata, dove tutti si danno del "voi", nessuno bestemmia e nelle strade si trova sempre un parcheggio, DK rappresenta una cellula impazzita, incontrollabile, ovvero un anarchico individualista in una ordinata società di destra.
Non è un caso che il personaggio sia nato e abbia avuto successo in Italia, dove ognuno sogna di fare ciò che vuole contro ogni regola.
In ogni caso DK è leale, mantiene la parola data, e disprezza chi non lo fa.
È a modo suo idealista, solo che i suoi ideali non coincidono col bene dell’umanità.

DK è molto orgoglioso, tanto da arrivare a mettere a rischio la sua stessa vita o il rapporto con Eva.
I due vivono nella clandestinità, come terroristi, e come i terroristi rubano per auto-finanziare i furti successivi, più che per garantirsi una vita lussuosa.
Obiettivamente non si fanno mancare niente, ma non danno l’impressione di vivere nel lusso sfrenato. Non si capisce se questo avvenga per l’avarizia di DK o perché spendono tutto nel preparare altri furti.
Derubano chi non soffre economicamente delle conseguenze del furto e, tra questi, molti sono i criminali.
DK è ormai prigioniero del suo stile di vita e non può più cambiarla, dato per scontato che l’ozio non è cosa per lui, ormai è "costretto" a rubare, cos’altro potrebbe fare ?
Dichiara di amare il rischio e il pericolo, tanto da apparire un esaltato: «Nessuna cosa al mondo potrebbe darmi l’esaltazione che mi dà l’idea di combattere contro il mondo intero...». E arriva a meditare il suicidio quando, per un incidente, diventa cieco: «Non ce la faccio ad accettare una vita senza sfide, senza rischi, senza avventura. Non ci riesco...» (da "Colpo alla cieca").
La sua "patologia" però non si può paragonare a quella di un giocatore d’azzardo. Si può forse assimilare meglio a un accanito giocatore di borsa che punta sulla propria abilità e non sul puro azzardo, pur vivendo il tutto come una specie di ossessione.
Ama il rischio e anche per questo continua ad usare un modello obsoleto di auto com’è la Jaguar "E" (chiunque vedendola esclama : «Diabolik !»)
L’uso della Jaguar d’altra parte rappresenta anche una comodità : può infatti montare gli stessi congegni sulle sue auto, senza doverli adattare diversamente. Inoltre può mantenere sempre lo stesso stile di guida.
Altro enigma è il rapporto con l’ispettore Ginko, e per quale motivo DK non si libera definitivamente di lui. Anzi in certi casi viene da pensare che la sua sfida sia ormai rivolta solo all’ispettore, che è sì suo acerrimo nemico, ma al quale salva la vita, se è il caso, in modo da continuare all’infinito il "minuetto". A tratti sorge il dubbio che anche Ginko non voglia veramente catturarlo, ma solo vanificare le sue imprese; troppe volte l’ispettore si è sentito in debito con quel criminale che gli ha salvato regolarmente la vita, dopo tanti anni il legame tra i due è troppo forte. Si ha l’impressione che Ginko sarà felice di catturare il suo nemico solo quando Diabolik sarà stanco del gioco. L’uno senza l’altro non avrebbe più stimoli.

DK deruba spesso i criminali per diversi motivi :
Ormai è difficile trovare, al giorno d’oggi, una persona che si sia arricchita molto o conservi la sua ricchezza senza commettere reati.
Chi ha soldi irregolari non ha le protezioni di una banca e usa più facilmente i contanti, infatti, da tempo ormai, solo gli affari illeciti si trattano in contanti.
Un bandito derubato non si rivolgerà mai alla polizia, e quindi si evitano complicazioni.
La sfida tra DK e un altro criminale è più stimolante per dimostrare chi è il più forte.
I soldi necessari per mantenere una organizzazione criminale sono molti di più di quelli che servono a DK ed Eva per mantenere se stessi e i rifugi ; è quindi più facile attingere direttamente al denaro illecito.
 
 

DIABOLIK E I SERIAL KILLER

«Parte della fascinazione che i serial killer esercitano sulla gente, forse proviene da lontano ; personificazioni di mali e archetipi antichi, sembrano essere usciti dall’immaginario collettivo per interpretare e reinterpretare di volta in volta figure mitiche : il Diavolo, il Vampiro, la Strega, l’Orco.
L’omicidio in serie è un male oscuro che affligge il consorzio umano, probabilmente da sempre ; è qualcosa di incontrollabile e imprevedibile. In molti degli innumerevoli saggi che sono stati scritti sull’argomento, si sostiene, in parte giustamente, che gli assassini seriali non siano una "manifestazione spontanea" di violenza, ma il "prodotto" di infanzie da incubo, di sevizie e di stupri subiti da coloro che, adulti, diventeranno serial killer.
Altri, invece, sostengono che sia semplicemente il "male" che affiora in determinati individui, prendendo possesso delle loro azioni, che gli assassini seriali sarebbero tali anche se avessero avuto (in alcuni casi è stato davvero così) la più felice delle infanzie.»

DK non è propriamente un serial killer, non infierisce sulle vittime, tuttavia, come i serial killer ha un suo "modus operandi", seppur asciutto ed essenziale; come loro ha bisogno che le sue gesta vengano amplificate dai media e come un serial killer, in certi momenti sembra che speri di essere prima o poi catturato (cosa che potrebbe essere per lui una liberazione).
In particolare, l’uso che fa del pugnale in certe circostanze (e che potrebbe essere tranquillamente evitato) tradisce una ritualità e un certo compiacimento sanguinario nel dare la morte.
Molti serial killer abbinano ai loro omicidi un piacere di tipo sessuale ; chissà che DK dopo ogni omicidio non si senta più eccitato e provi più trasporto verso Eva ? Ma questo non lo sapremo mai, vista la discrezione che nel fumetto avvolge il rapporto tra i due.
Resta il fatto che DK come i serial killer esercita un fascino morboso sul suo pubblico.
Gli assassini seriali provano piacere ad uccidere, ma ogni volta il piacere deve crescere, altrimenti si sentono depressi, cambiano schema e si fanno catturare. DK si comporta così solo per i furti, non per gli omicidi.
All’inizio DK uccideva con freddezza, subito, senza pensarci, anche per evitare che si creasse un rapporto emotivo con la vittima, cosa che invece il serial killer cerca.
Negli anni ha mitigato la sua crudeltà, un po’ per le pressioni di Eva, e un po’ perché ha constatato che mantenere vive le sue vittime, gli torna spesso utile.
Eva gli ha comunicato un maggiore rispetto per la vita umana, seguendo quella regola naturale secondo cui la donna dá la vita, l’uomo la toglie.

Un’altra spiegazione di questo fatto ha origini sociologiche : appena nacque DK, l’Italia era ancora relativamente vicina alla guerra e, dopo tutto quanto era successo, la vita umana, nel sentimento collettivo, aveva un valore inferiore rispetto ad oggi. Col protrarsi della pace la civiltà occidentale ha dato alla vita in generale un valore sempre maggiore (pensiamo ai vegetariani), pertanto diventava intollerabile un personaggio che ne avesse disprezzo.
(Forse è anche la mancanza della guerra che dá alla nostra società nuovi impulsi matriarcali.)

DK tuttavia continua ad uccidere i criminali, e questo avviene per diversi motivi :
prima di tutto serve come sfida, serve a provare che è sempre lui il migliore.
Si eliminano i concorrenti.
Inoltre un criminale, a differenza di un normale cittadino, potrebbe architettare una vendetta.
Diverrebbe faticoso per DK dover sempre sfuggire ad altri criminali oltre che alla polizia.
Infine DK ha scoperto che questo comportamento gli dà un alone di giustiziere che fa presa sull’opinione pubblica. In questo modo il suo furto viene visto quasi come una ricompensa per il servizio fatto alla società.
Senza contare le volte che l’ammirazione suscitata nella collettività gli ha salvato la vita, procurandogli un aiuto insperato da parte di comuni cittadini.

DK viene visto con ammirazione perché, anche quando ruba grandi cifre ai ricchi o ai criminali, sembra procurare un danno minore dello scippatore che deruba la vecchietta, o del trafficante che spaccia droga o, ancora, del rapinatore che uccide per sbaglio un passante.
Il comune cittadino non lo vede come una vera minaccia, come avviene invece per i micro-criminali.
 
 

DIABOLIK e 007 : IL PIRATA E IL CORSARO

Vediamo una descrizione di James Bond fatta da Massimo Moscati :
«Distante mille miglia dai classici eroi come, fino a quel momento, erano stati offerti dalla letteratura. Privo di ideali, fredda macchina per uccidere, JB agisce senza alcuna partecipazione emotiva, col solo scopo di compiere la sua missione nel miglior modo possibile. (...)
Amante della bella vita, lontano da problemi sociali immediati, è dotato di "licenza di uccidere". Il cliché di "superuomo" di cui è dotato non si limita, quindi, semplicemente alle sue qualità fisiche, ma proprio al suo "potere" che gli permette di decidere la vita o la morte altrui. A tutto ciò vanno aggiunti i numerosi gadget tecnologici che utilizza sempre più ampiamente : un’automobile blindata letteralmente imbottita di trucchi e armi, valigetta prodigiosa, sommergibili mimetizzati o camuffati da iceberg. In pratica, tutta una serie di "sostegni" che gli permettono, nella peggiore delle ipotesi, di togliersi dagli impicci. Ma che, di fatto, rappresentano il prolungamento ormai inevitabile del personaggio.
È eroe "cibernetico" oltreché comportamentale : egli reagisce agli stimoli selezionando con precisione quelli utili da quelli nocivi. JB è l’eroe di un tempo senza ideali (gli anni ’60), ma non senza miti, speranze e tensioni spasmodiche : miti e speranze di successo, di ricchezza, di potenza, di avventura.
JB è, in definitiva, uno scettico ad alto livello, che uccide senza sadismo ma anche senza scrupoli. Egli si trova sempre, e "comunque", a suo agio in qualunque modo si muova.
(...) Lo spettatore medio deve "vivere" un’avventura che esuli dai suoi mezzi abituali : l’eroe può "vivere" solo in hotel di lusso in prossimità di una spiaggia da miliardari o di una prestigiosa stazione di sci (in preferenza svizzera).
Lo stile narrativo, generalmente, è strettamente realistico, quasi a compensare la struttura estremamente schematica di queste pellicole (costruite un po’ alla maniera dei fumetti). Gli unici elementi di sofisticazione pura introdotti nella serie sono un certo tipo di erotismo e di violenza, amplificati e come privilegiati nel concreto da quei "gadget" accennati e che indirizzano la serie in un futuro sofisticato da fantascienza.
Ma è giusto notare la netta progressione che ha caratterizzato, in tutto il filone, l’inserimento di questi "gingilli". Nei primi quattro film le invenzioni, seppur futuribili, appartengono ancora all’ambito del verosimile. In seguito la plausibilità lascia posto all’incredibile e alla fantasia più sfrenata.»

La stessa descrizione potrebbe adattarsi perfettamente a Diabolik !

Guardati da lontano i due sembrano quasi uguali, ma ogni personaggio della letteratura esprime aspetti significativi della personalità di chi lo ha creato, a prescindere dal sesso. I due eroi non fanno eccezione, ma hanno una differenza fondamentale : 007 è nato dalla penna di un uomo (Ian Fleming), Diabolik è stato "partorito" da due donne (Angela e Luciana Giussani). Entrambi hanno in sé i tratti dell’eroe ideale, ma sono profondamente diversi :
007 è un ideale maschile e rappresenta l’Uomo come vorrebbe essere.
DK incarna un principio femminile ed è l’Uomo come la donna vorrebbe che fosse.
Questo rende i due molto simili per certi aspetti e molto diversi per altri.
Se DK è una "pantera", 007 è un "lupo solitario", sono entrambi aggressivi e temibili, ma diversi tra loro come cani e gatti. Non a caso, nella storia, gli uomini si sono sempre intesi meglio con i cani, le donne con i gatti.

Analogie con 007

Sono coetanei per il grande pubblico (1962). 007 è "nato" il 7 ottobre, DK il 1 novembre.
Entrambi hanno occhi grigi, freddi, e sguardo magnetico.
Vivono tra ricchezza, belle auto e belle donne e si muovono con eleganza e disinvoltura in ogni situazione.
Sono belli e intelligenti, virili e carismatici, leali e spietati, drogati di emozioni e adrenalina.
A seconda della necessità, cambiano passaporto e identità, ma non cambierebbero mai la loro arma preferita, oggetto a cui sono legati in modo quasi morboso.
Entrambi affascinano perché uccidono a loro discrezione.
Entrambi, al di là del bene e del male, coincidono con un certo ideale del super-uomo di Nietsche. Sono al disopra delle regole, per loro vale solo quel che detta la loro intelligenza.
Entrambi hanno un senso dell’onore molto sviluppato, fino a mettere a rischio la vita.
DK come 007 non invecchia mai, questo dà l’illusione a chi li segue e si identifica con loro, di potersi adeguare ai tempi che cambiano, senza cambiare mai. Dà un senso di sicurezza : chi segue le loro gesta, come loro, non invecchierà mai.
Hanno spirito schivo e solitario, e coi loro metodi anarchici, entrambi rappresentano un pericolo imprevisto e incontrollabile per le organizzazioni criminali.
Usano la tecnologia per togliersi dagli impicci.

Differenze da 007

007 lavora per il suo governo ed è fedele solo alla Regina, DK lavora per sé ed è fedele solo alla sua donna.
007 è sbrigativo e pragmatico, DK è sottile e metodico.
007 è tenace, ama il duello e attacca fino alla morte, DK predilige la ritirata strategica e la vendetta a freddo. 007 ama affrontare i nemici a viso aperto, DK li attacca a sorpresa.
007 detesta sporcarsi le mani e usa la pistola col silenziatore, DK ritiene volgari le armi da fuoco e usa il pugnale.
007 è sprecone, DK è avaro. 007 si concede lusso sfrenato, grazie ai soldi dei servizi segreti, ma ha di per sé uno stipendio modesto. DK pur essendo ricchissimo fa una vita sobria e misurata.
DK non fuma e non beve, 007 fa abuso di fumo e alcol fino a intossicarsi.
DK subisce il fascino di gioielli e pietre preziose, ama carpire segreti e tesori. 007 è attratto dall’avventura, dagli eccessi, dal gioco d’azzardo e dai casinò.
007 piace al pubblico maschile proprio perché è spavaldo e sregolato, avventuriero e seduttore. DK piace di più alle donne perché, essendo monogamo, risulta più rassicurante e protettivo. Una donna può innamorarsi di 007 ma sa già che non sarà mai "suo", potrà avere con lui al massimo un’avventura. DK invece è il compagno per la vita.
A casa 007 si sente come in gabbia, DK invece si sente al sicuro. 007 vive le sue avventure in giro per il mondo, all’aperto, in posti sempre nuovi. DK preferisce agire in ambienti che conosce bene e calcolare ogni rischio, ha bisogno di un perfetto controllo del territorio, non si avventura dove non ha rifugi; tiene molto alla sua casa, al punto da difenderla con trabocchetti mortali. Si può dire che sia un animale "territoriale", proprio come i felini.
007 è affascinato dalla tecnologia ma la usa per necessità o come gioco, DK invece ne è appassionato e la sviluppa da solo, come fosse bricolage.
Come abito DK predilige la calzamaglia nera, funzionale e sensuale, 007 invece sta a suo agio con lo smoking, elegante e impeccabile.
DK è ricercato per le stesse azioni per cui 007 viene premiato. È la differenza che intercorre tra un Pirata ed un Corsaro.
 
 

Arturo Villone
 
 

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